Lui & Lei
Giorni di mare (1a parte)
di Grey-Heron
22.09.2020 |
7.148 |
3
"Ad un tratto il proprietario dell’ombrellone si alza, lo sfila dalla sabbia e lo piega aperto verso terra di modo che i due siano riparati dalla vista di..."
Osservare i comportamenti della fauna umana è come guardare un film.E arrivata l’estate e abbiamo tutti voglia di mare, di sabbia, di sole e naturalmente abbiamo pure voglia di lasciarci andare ed essere un po’ goderecci se si può dopo un grigio inverno.
Mai come quest’anno Piero ha avuto tanto tempo a disposizione per la spiaggia. E’ disoccupato; lui che per lavoro era sempre in viaggio in giro per il mondo ora è costretto a starsene a casa fino a che il morbo con gli occhi a mandorla sarà debellato. Unico lato positivo è la spiaggia, la sua spiaggia nudista che lo ha visto crescere fin da ragazzetto è li, che lo aspetta disponibile. Alla luce di tutto questo, il nostro bel Piero un pomeriggio non appena si poteva girare andò a perlustrare il posto. Erano stati messi cartelli ovunque che indicavano in più lingue dove fosse la zona riservata e relative indicazioni e divieti. Una passeggiata sulla sabbia gli rivelò che era stato riservato un pezzo di arenile al naturismo. Il resto era off limits. Piero non andava alla spiaggia da alcuni anni. Il lavoro non glielo permetteva. Con sgomento notò quel pomeriggio che le dune erano quasi totalmente scomparse, staccionate erano state costruite, per proteggere madre natura. Una sensazione di tristezza si impossessò di lui. La sua spiaggia che lo aveva visto crescere era piuttosto diversa quest’anno. La sensazione era, che qui non si rinchiudeva la natura dietro le palizzate ma si erodeva lentamente la libertà alle persone. Erosione come venivano erose le dune.
Ormai sono due mesi che Piero va alla spiaggia tutti i giorni e pure oggi, se ne torna al mare come gli altri giorni. Si porta dietro l’ombrellone e si dirige direttamente verso il punto più lontano, attraverso la pineta Per raggiunge la fine dell’arenile autorizzato, non distante dalla Staccionata del Pianto, la staccionata che sbarra il passaggio verso la parte di spiaggia dove l’accesso è interdetto a chiunque.
Piero preferisce stare in questo spazio di arenile dove in effetti c’è meno gente. Da quella zona si può fare comunque dell’interessantissimo Birdwatching sulla Via Crucis in direzione della Staccionata del Pianto.
Lasciatemi spiegare di che si tratta: il Birdwatching è l’osservazione di tutti gli uccelli che passano, cioè tutti i cazzi al vento che dondolano, grandi e piccoli, di coloro che passeggiano sulla battigia avanti e indietro come in una perenne Via Crucis per raggiungere la famigerata staccionata che non permette a nessuno di entrare nella parte più bella e selvaggia. Tutti arrivano alla staccionata, ci si appoggiano e con tanta tristezza nel cuore ricordano i bei tempi in cui si poteva andare liberamente a godere di madre natura, di imboscarsi tra le dune a chiavare liberamente come Adamo ed Eva in paradiso. Ecco questa è la Staccionata del Pianto, del ricordo, raggiungibile tramite la Via Crucis, facendo Birdwatching.
Piero con i suoi pantaloncini verde e il suo affezionato telo giallo si sistema in uno tratto ampio abbastanza per tenere delle distanze decenti come il protocollo richiede. Pianta il suo ombrellone, stende il telo, sistema le sue cose, si spoglia e tira un bel sospiro di libertà godendo del caldo bacio del sole sulla pelle, sul cazzo, sulle palle. Si dirige verso il mare e lentamente entra in acqua per un bel bagno di acqua salata. Quando ritorna verso la sua postazione osserva chi si trova nei paraggi.
Davanti a lui sta stesa al sole una coppia. Lei bionda capelli lunghi. Alla sua destra altra coppia, lei molto bella, capelli lunghi color castano scuro. Tra le due coppie ma molto vicino alla riva a debita distanza un maschio piuttosto ben messo fisicamente e dotato di un gran bel cazzo anche da moscio, ha tutta l’aria di essere un bel 50enne in forma. Alle spalle di Piero in prossimità della duna stanno due maschi attempati sotto il loro telo a giocare a carte. Sembrano essere affiatati. Forse una coppia gaya. Altri personaggi sono piuttosto distanti. Questa è la parte prediletta dalla comunità gay ed è ovvio che lo sia data la presenza di molti uomini e pochi maschi..
Ad inizio stagione Piero va al mare la mattina presto si bagna e sta al sole fino alle ore 9,30 poi a casa, pranzo, pennica e di nuovo al mare dalle 17,00 fino al tramonto. Legge, si crogiola al sole, si abbronza senza bruciarsi, fa birwatching e passerawatching e si diverte ad osservare il comportamento di questo variegato mondo di essere umani che alla fine della fiera con la scusa del naturismo soddisfano le segrete voglie di esibizionismo e voyerismo. Dai…non neghiamolo.
Il Bagnino. Quest’anno sono state installate due postazioni per il servizio salvataggio, in sostanza due trespoli per i bagnini. Un’idea civile, provvedere per tale servizio al pubblico. Infatti una mattina Piero nota il giovane bagnino arrivare al lavoro trascinandosi due grossi remi per il pattino di salvamento. Incarna l’immagine del bay-watch figo, bel ragazzo, alto, prestante, bel moretto, viso da pupattolone. Il tipo che fa innamorare le ragazzine, le mamme, le zie, le nonne e naturalmente anche piu’ di un finocchio. Insomma il tipo che tutti vorrebbero averlo come nipote oppure sotto le coperte. E’ sexy e serioso tutto immerso nel suo lavoro. Non presta molta attenzione a quelli e quelle che si avvicinano per attaccare bottone. Piero lo ha sentito rispondere scusandosi che non poteva parlare troppo con le persone. Sicuramente esiste un codice comportamentale e lui lo osserva….ma Piero dubita che durerà e diventerà amico di molti/e. Ha avuto una botta di fortuna ad essere assegnato alla postazione nudista. Di fica ne vedrà tanta fino alla nausea. Immaginate come saranno invidiosi i suoi colleghi e come lo punzecchieranno al bar la sera. Chissà se sarà in grado il bel bagnino di resistere nel suo professionale contegno fino a fine stagione, agli attacchi di coppie vogliose, fiche rasate, zie, vecchi porconi, finocchi con la bava alla bocca?
L’altra postazione invece è supervisionata da un altro gran bel maschio di bagnino, testa rasata, alto, fisicato e mette voglia di cose turche. Ma che dire della bagnina che li sostituisce nei giorni liberi? Gran bella donna pure lei. Capelli lunghi castani, abbronzata, si vede che è una donna di forza e pure lei risveglia istinti proibiti al vero maschio spiaggiato, quello che non deve chiedere mai.
Guru, Santoni e Fachiri. I bagnanti tendono a fare passeggiate sulla riva avanti e indietro ed è una ottima occasione per vedere e farsi vedere. Quest’anno c’è un gran numero di uomini molto barbuti, con folte, molto folte barbe e capelli lunghi uniti in un codino o crocchia in cima alla testa. Sono d’obbligo tanti bracciali di perline e di metallo di varie fogge e tatuaggi, tanti tatuaggi che deturpano e straziano il corpo. Sembrano tutti santoni, guru e fachiri. Sembra che le indianerie vanno di moda in questo periodo.
Il Barba. Eccone un altro. Barbona lunga e riccia, baffi a manubrio stile Radetsky, tatuato, abbronzatissimo già a inizio stagione, anelli alle dita, cock-ring in acciaio attorno ad un vistoso grasso uccellone. Non porta la crocchia sui capelli perché è rasatissimo. Passeggia avanti e indietro. Torna al suo telo si stende al sole. Riparte per altra passeggiata.
Ciclisti sul sentiero. E’ stata rifatta la duna ed esiste il divieto di camminarci sopra. Ma la gente è menefreghista ed ovviamente tutti ci camminano sopra. Si è formato un sentiero stretto. Non mancano i ciclisti stronzi che ci pedalano sopra. I peggiori sono i ciclisti pseudo agonisti quasi sempre sessantenni e ultrasessantenni che pretendono di fare i ragazzini. Imprigionati nelle loro ridicole tutine di lycra e casco spaziale in testa sopra occhiali rigorosamente scuri, sfrecciano sulla duna come ne fossero in padroni sulle loro biciclette high-tech. Stronzi sulla duna come sono stronzi e prepotenti quando pedalano tutti assembrati in grupppo sulla strada.
Photo Shooting. Nei pressi di Piero, stamane c’è una coppia. Lui alto e magro con un normalissimo uccello tra le gambe. Ma è lei la dea del momento. Alta, magra con belle tettine minuscole ma ben fatte, culo e fianchi a mandolino, capelli lunghi castano scuri, decisi lineamenti del volto quasi aristocratico. Indossa soltanto un gonnellino blu. Hanno deciso di fare delle foto, una specie di photo-shooting di lei. Ci sa veramente fare. Si mette in posa abbracciata ad un tronco portato dal mare che qualcuno ha conficcato nella sabbia, come tanti altri tronchi. Il marito le fa decine di photo con il cellulare mentre lei continua a cambiare posa, assumendo pose lascive. Poi, mentre la divina si inginocchia sulla sabbia, il marito le fotografa le gambe da vicino, molto vicino, indirizzando l’obiettivo alla sua sorca, bella e depilata. Scatta bellissime foto della fica che potrebbero forse essere pubblicate qui in A69. Ovviamente chi sta attorno si sta godendo il servizio fotografico.
Il Proboscide. Un altro personaggio che ha attirato l’attenzione di Piero è un tipo sulla trentina, magro, alto circa 1,70, totalmente rasato, abbronzatissimo, con alcuni tatuaggi piuttosto vistosi e dotato di una nerchia molto lunga tra le gambe. Piero lo ha battezzato “Il Proboscide” data la forma del suo uccello che ballonzola liberamente sotto il ventre. Essendo lui un tipetto non propriamente di fisico imponente la prima cosa che si nota di lui è la proboscide che si ritrova tra le gambe. E’ sempre in movimento, cammina avanti e indietro su tutta la spiaggia. Conosce tante persone, parla con coppie, singoli, qualche singola, deve essere un tipo molto comunicativo dalla parlantina facile ed è definitivo…gli piace la fica!
Il Procacciatore. Lo aveva notato una decina di anni fa, quando gironzolava per la spiaggia. Arrivava con una bicicletta e l’ombrellone. Si sistemava per poi cambiare posizione continuamente alla ricerca o meglio alla caccia di coppie. Piero aveva captato qualche parola dei sui colloqui con coppie e ne aveva dedotto che il fine era quello di procacciare copie per i privè. Ecco perché Piero lo aveva battezzato, il Procacciatore. Quest’anno lo rivede a piedi, senza bici e spesso con ombrellone di dimensioni ridotte, appesantito fisicamente, capello sale e pepe piuttosto ingrigito e abbastanza lungo, brillantino al lobo sx e vistosi occhialoni. Va in giro nudo ma predilige legarsi uno straccetto al girovita che gli copre le pudenda ma non le chiappe del culo. Anche quest’anno continua a passeggiare, osserva attentamente le coppie, parla, parla, parla con altri uomini e tante coppie e si intrattiene in lunghe conversazioni con Il Proboscide. Piero li osserva e ne deduce che facciano pubbliche relazioni probabilmente per qualche locale della riviera. Ma sarà poi cosi?
Pompino. Sabato pomeriggio. Piero si è sistemato dove di solito si radunano i maschietti (per cosi dire…), è un week-end affollato. Alla sua destra ad una decina di metri, a ridosso della duna, un tipo sotto il suo ombrellone blu e verde, sta conversando con un altro arrivato da lui da poco. Ad un tratto il proprietario dell’ombrellone si alza, lo sfila dalla sabbia e lo piega aperto verso terra di modo che i due siano riparati dalla vista di curiosi. Dal suo posto Pietro intravvedeva la gambe di uno dei due che stava ovviamente steso sulla schiena. Mentre dell’altro si capiva che stava in ginocchio carponi e culo per aria davanti a lui. La tipica posizione di chi fa un pompino ad un altro. A Piero queste situazioni attizzano parecchio e osservando la scena sente salire una sensazione di calore salirgli su per le arterie, un formicolio tra le gambe e il cazzo che inizia a muoversi. Non li disturba e li lascia fare fino a che sono talmente presi da ciò che fanno da non accorgersi di che succede attorno. Poi con la scusa di dover pisciare si alza, si avvia verso la duna e fa in modo di vedere senza essere troppo ovvio. Si sistema un attimo il cazzo, lo scappella e inizia la sua pisciata mentre guarda a sinistra verso i due. Sono impegnati in un favoloso bocchino. Il padrone dell’ombrellone sembra essere un bravissimo ciucciacazzi. Affonda la bocca lentamente, molto lentamente su tutto il cazzo del suo ospite con movimenti dentro/fuori molto gentili ma che fanno impazzire di gusto quello che si fa succhiare. E’ un pompino perfetto, voluttuoso. Piero vorrebbe essere lui quello steso sotto a cazzo dritto a farsi succhiare. Mentre si sgocciola l’uccello dopo la pisciata e nel voltarsi per tornare al suo posto, il pompinaro si accorge di Piero, lo guarda nota l’uccello e continua la sua succhiata osservandolo tranquillamente. Dopo il lavoro di bocca i due si salutano, il succhiato va verso la riva a sciacquarsi il cazzo probabilmente ancora gocciolante di sperma e poi si avvia verso nord. Piero è steso sul suo telo mani dietro la testa a gambe larghe. Il cazzo barzotto. Il sole sta tramontando dietro la pineta, nuvole azzurre e bianche si tingono di rosa, il mare è calmo e piccole onde sciacquano la miriade di conchiglie sulla battigia. Sono momenti di pace e tranquillità. Con la coda deIl’occhio Piero nota che il pompinaro si alza e inizia a passeggiare verso di lui. Gli passa accanto, lo osserva, guarda cosa offre la mercanzia tra le gambe. Sta cercando un approccio per un eventuale altro pompino da fare. Piero ha veramente tanta voglia di una bella succhiata di cazzo ma si è ripromesso di non lasciarsi andare di questi tempi. Fa finta di niente. Il tipo recepisce e se ne và.
Il seguito in altri racconti.
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